Sono passati 25 anni dalla primavera del 1997 quando creai la prima versione autonoma del sito di Piné che chiamai “Baselga di Piné vista con i miei occhi“.

Nel 1997 volevo dare una mia visione personale di Baselga partendo dalla descrizione dei luoghi meno noti e nel contempo più caratteristici di Piné e proseguendo raccontando la vita quotidiana degli abitanti. Non si trattava della trasposizione sul web della classica guida turistica, ma della narrazione di come è Baselga “vista con i miei occhi”.

Nel 1997 gli utenti di internet in Italia erano il 2,3% della popolazione, pochissimi ma erano decuplicati (0,2% nel 1994) rispetto a tre anni prima quando ho iniziato a pubblicare o meglio scrivere i miei pensieri sul world Wide Web.
Il sito di Piné, proprio per l’assenza di internauti, era più un esperimento che un progetto vero e proprio: nel 1997 la creazione di un sito web richiedeva delle specifiche conoscenze tecniche in quanto occorreva saper scrivere in linguaggio HTML e avere dimestichezza con i programmi FTP che consentivano di trasferire i dati (codice sorgente e immagini) dal proprio pc allo spazio hosting del sito.


Per me il 1997 è “l’altro ieri” ma nell’ambito informatico sono passate diverse epoche.

Ad esempio nel 1997 il motore di ricerca Google non esisteva e Facebook non era stato nemmeno immaginato. La ricerca su internet veniva fatta attraverso il motore Altavista (altavista.digital.com) che forniva il servizio anche a Yahoo. Vi erano anche altri motori quali Lycos ed Excite ma venivano usati solo da chi li conosceva. Oggi in ambito giornalistico ma non solo è molto usato il termine “googlare” come sinonimo di fare ricerche nel World Wide Web, ma nel 1997 se si chiedeva quale sarà il motore di ricerca che userai nel 2000 tutti avrebbero risposto senza alcun dubbio Altavista.

Nel 1997 frequentavo l’innovativo corso di Information Technology presso l’accademia di commercio e turismo di Trento, uno dei primi corsi su Internet e il World Wide Web e quanto imparavo durante le lezioni lo mettevo in pratica sia nel mio sito personale (questo che stai leggendo) che in quello dedicato all’Altopiano di Piné. Il progetto finale del corso nel mio caso fu quello di realizzare un’intero sito web dell’azienda dove stavo facendo lo stage ovvero Gruppo Soluzioni Tecnologiche di Trento. Il sito era composto di diverse pagine dove venivano presentata l’azienda, presentati i diversi software di riconoscimento vocale prodotti, indicati obiettivi e primati dell’azienda il tutto con una forma grafica originale e piu raffinata rispetto ai pochi siti presenti in quell’epoca.

Il direttore di GST fu soddisfato del mio lavoro sia come webmaster che come tecnico informatico tant’è che mi offri un contratto di formazione-lavoro di 24 mesi. Come andò a finire? Accettai il lavoro?
Sì ho accettato il lavoro e dire che è anche andata bene visto che è tuttora l’azienda dove sto lavorando, difatti GST-Gruppo Soluzioni Tecnologiche nel 2013 fu fusa per incorporazione in Exprivia e a dicembre di quest’anno festeggerò anche i 25 anni lavorativi all’interno della stessa azienda (GST poi diventata Exprivia).

Nell’estate di quell’anno frequentai anche il Pilgrims College a Canterbury in Inghilterra e come progetto-studio feci una indagine sull’utilizzo di internet e delle nuove tecnologie nell’ambito sanitario. In Inghilterra erano più avanti rispetto all’Italia e al Trentino in particolare ma quello che limitava la diffusione di internet sia da loro che da noi era soprattutto il costo di connessione molto alto.

Tutto questo per dire che nonostante siano passati solo 25 anni, sto parlando della preistoria di Internet e della tecnologia a questo correlata. Oggi gli smarphone consentono di fare cento volte piu rapidamente ed economicamente di quello che nel 1997 lo si poteva fare solo con un potente (e costoso) pc fisso collegato ad un costoso modem, pagando una costosa bolleta telefonica e impiegando delle ore per trasferire pochi megabyte di dati.

Ma ritornando al racconto, passano tre anni (2000) e gli utenti Internet diventano il 23% (decuplicati rispetto al 1997 e centuplicati rispetto al 1994). L’aumento degli internauti così come la disponibilità di un nuovo metodo usato dai motori di ricerca portò anche ad un aumento delle visite ai siti web. Se prima si invitavano i potenziali visitatori con scambio reciproco di link tra due siti piuttosto che via email o per il sempre potente passa parola, con l’arrivo di google le visite divennero “spontanee”.
Chi cercava qualche notizia digitanto le parole Baselga, Piné, Altopiano trovava tra i primi risultati una delle pagine del sito di Piné. Ed anche oggi se si cerca qualcosa relativo agli all’altopiano di Piné, tra i primi risultati è facile che trovare fotografie, filmati o pagine del sito.

Fu questa forte espansione di Internet che mi convinse nella primavera del 2000 ad acquistare un domino da dedicare al sito di Piné: doveva essere un nome breve e facile da ricordare e la scelta cadde su www.altopianodipine.com

Perchè non .it ? Non ho potuto scegliere .it perché in Italia la registrazione prevedeva l’invio tramite fax di tutta una serie di documenti, un qualcosa che scoraggiava anche chi poteva ad acquistare un dominio italiano, anche i costi erano maggiori rispetto all’estero e non era comunque semplice per un semplice cittadino acquistare il dominio .it (solo più tardi fu liberalizzato l’acquisto).

Il dominio .com lo si poteva invece acquistare direttamente online senza alcuna restrizione e dove si voleva: io lo comprai dalla società canadese DotEasy che forniva compreso nel prezzo di 30$/anno uno spazio hosting di 20MB. In quei 20 MB di spazio ci stavano tutte le pagine statiche del sito e qualche sporadica fotografia a bassissima risoluzione (o meglio alla risoluzione “normale” per l’epoca).

Oggi (primavera 2022) lo spazio occupato è di quasi 14GB di cui 12GB occupati da fotografie (ventitremila e passa) e filmati ed i restanti 2GB dalle poco meno di millenovecento pagine attuali. Contestualmente all’acquisto del dominio cambiò anche il titolo del sito web che divenne Altopiano di Piné il posto delle emozioni nel cuore del Trentino.

In questi 25 anni ho raccontato attraverso le pagine del sito quei frammenti di vita quotidiana che compongono la storia contemporanea della gente di Piné: un racconto fatto di volti e di luoghi, di momenti di festa gioiosi e uniti a ricordi malinconici di persone e/o luoghi che non ci sono più. Le energie non sono più quelle dell’inizio quando ero un ventenne, ma l’entusiasmo e la voglia di continuare a raccontare e fotonarrare le emozioni sono le stesse di allora e spero di riuscire a mia volta a ritrasmettere queste emozioni nelle diverse pagine del sito che man mano vengono aggiunte mese dopo mese.

Come in tutte le attività quotidiane, la Pandemia da Covid-19 di questi due ultimi anni e mezzo (2020, 2021 e primi mesi del 2022) ha bloccato o quantomeno rallentato abitudini e tradizioni di tutti noi. Ora stiamo entrando in una fase successiva di convivenza e pian piano si sta ritornando a fare quello che si faceva prima, ovvero incontrarsi, frequentarsi e riprendere l’organizzazione di quei momenti di aggregazione (sagre, processioni religiose, eventi culturali, feste) che creano comunità.

Ed io accompagnato dalla mia macchina fotografica sarò pronto a ritrarre quei volti, i sorrisi o le facce buffe, quei moment semplici ma particolari per chi li sta vivendo, quelle briciole di storia contemporanea della gente di Piné che non vengono raccontati dagli storici ma che rappresentano la nostra vita.

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