In questa malinconica giornata di pioggia autunnale rifletto su un tema molto attuale, quello del “perdonare”.

Nonostante tutto, chiedere perdono è più semplice di quanto si possa credere, basta un po’ di umiltà e di coraggio e si riesce a chiedere perdono, a scusarsi con la persona alla quale abbiamo fatto un torto e speriamo nella clemenza e nella bontà della persona stessa. Speriamo nel perdono perchè ne abbiamo bisogno, abbiamo necessità di riparare ai nostri errori e alleggerire il fardello che portiamo sulle nostre spalle nel cammino di ogni giorno.

Molto più difficile è perdonare chi ci ha fatto un torto perchè il risentimento a volte annebbia il nostro cuore e non riusciamo proprio a perdonare chi ci ha fatto un torto. Non ci riusciamo subito, dobbiamo sbollire il torto, ridimensionare il tutto e più siamo legati alla persona che ci ha fatto questo torto e più impieghiamo a perdonarla. Ma perdonare l’altro rimane comunque molto più semplice di quello che si creda. Più siamo arrabbiati e più siamo disposti a perdonare l’altro perchè contiamo che non tradisca nuovamente la nostra fiducia.

La difficoltà maggiore è invece perdonare se stessi. Siamo persone fragili e forti nello stesso tempo, chiediamo perdono dei nostri errori e perdoniamo gli altri dei loro errori, ma non siamo in grado di perdonare noi stessi. Non siamo in grado di ammettere le nostre fragilità, non siamo in grado di ammettere che ogni giorno commettiamo errori. Non riusciamo a perdonare se stessi e così portiamo un fardello sempre più pesante sulle nostre spalle e per orgoglio non chiediamo aiuto.

I nostri errori sono la nostra esperienza, sia che vi abbiamo rimediato sia che non siamo riusciti a farlo, rimangono dentro di noi e sono come gli anelli di un albero: anelli larghi e abbondanti quando tutto è andato secondo i nostri piani, ristretti e rinsecchiti quando tutto è andato storto.

L’albero però non rinuncia a nessuno dei suoi anelli.

Impariamo dagli alberi a fare tesoro di ogni anello perché ognuno di questi ha contribuito alla maestosità dell’insieme. Esternamente siamo maestosi, ma internamente solo noi sappiamo la composizione di ogni singolo anello ed è per questo che è difficile perdonare se stessi.

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