Ecco un altro testo scritto a metà degli anni 90. Un testo molto criptico, da rileggere almeno due volte per riuscire parzialmente a capirlo. Questo testo rispecchia molto l’imperscrutabilità della mia persona di allora ma anche quella odierna. Per questo motivo ho pensato di liberarlo dall’angusto spazio del mio hard disk e di pubblicarlo online nel mio storico blog personale. Di certo saranno poche le persone che lo leggeranno (non è un blog frequentato) ma è il gesto che conta in molti casi più che la sostanza (criptico lo ero allora e lo sono tutt’ora).

L’amicizia, l’indifferenza e il tempo.

Il tempo scorre, scorre veloce, e con esso il pensiero, il domani diventa rapidamente ieri e ciò che non abbiamo tentato di fare oggi, difficilmente lo faremo domani.

Pensiamo, crediamo di vivere nel presente, ma in realtà è il passato dove realmente viviamo.
Non possiamo narrare del futuro perché non lo conosciamo, non riusciamo a parlare del presente perché diventa subito passato anche se è trascorso un sol secondo, per questo raccontiamo solamente del nostro passato.

L’enigma del tempo è tutto qui: noi chiamiamo futuro quello che nell’istante in cui diventa presente, è già diventato passato.

Il tempo scorre veloce, e noi pensiamo di ingannarlo correndo in continuazione, senza fermarsi, per non “perdere tempo”… ma il tempo è più furbo di noi e se corriamo lui scorre ancor più velocemente.

Quando corriamo senza fermarci, il mondo perde così i suoi colori, le sue sfumature, i suoi profumi, tutto diventa grigio, non si riesce a sentire nulla… neppure il battito del proprio cuore, non si trova più neanche il tempo per sognare.

Tuttavia basterebbe rallentare, fermarsi e riuscire così a vedere l’arcobaleno di profumi, sentire l’ebrezza dei colori, ascoltare nuovamente il battito del proprio cuore.

Il cuore…

tum…. tum-tum…. tum… lui batte sempre,  ma noi troviamo il tempo di ascoltarlo?

E come ci comportiamo con gli amici?

Loro parlano e noi non troviamo il tempo di ascoltarli.
Loro chiedono il nostro aiuto e noi offriamo indifferenza.
Loro ci salutano e noi dobbiamo correre.
Loro ci aspettano e noi siamo lontani….
Lontani, non tanto fisicamente, ma lontani perchè troppo presi dallo studio, troppo presi dal lavoro, troppo presi dalla palestra, troppo presi dall’allenamento, troppo presi dallo shopping…. troppo presi da noi stessi, dal nostro orgoglioso IO.

Ma “io” e “solo io” non possono fare un gruppo, non possono diventare amici…

Un invito a riflettere, a pensare, perchè se domani è tardi, oggi ancora non lo è.

Basta una parola, un sorriso, una stretta di mano, una pacca sulla spalla, una lettera, una e-mail, una telefonata e…. il tempo rallenterà e il pensiero potrà ritornare libero di spaziare nell’immensità,  l’indifferenza sparirà lasciando spazio all’amicizia, ritorneremo a sognare, a rivedere i colori, a stupirci per le piccole grandi cose, ritorneremo a sorridere perchè è sempre un sorriso che scatena un’altro sorriso.

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