Sono passati due anni dalla tempesta Vaia del 30 ottobre 2018 che ha modificato radicalmente il paesaggio dell’Altopiano di Piné e di altre zone del Trentino Alto Adige, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

In questi due anni molte delle zone colpite sono state liberate dagli alberi schiantati ed il legname è stato accatastato, trasportato in diverse falegnamerie per successive lavorazioni e/o trasformato in cippato.
I lavori non sono ancora conclusi, molte zone sono ancora da liberare dagli schianti e in quelle liberate occorre ripristinare la viabilità forestale, consolidare i terreni, effettuare la piantumazione di nuovi alberi.

Nell’estate dello scorso anno (2019) negli ampi spazi appena liberati dagli schianti si aveva la sensazione di trovarsi in mezzo al nulla, un’arida distesa di roccia, terra e migliaia di rami, di frammenti e residui degli schianti.

Quest’anno (estate 2020) la situazione è notevolmente migliorata: piante di erica, mirtilli, fragole, felci, lamponi, rovi, fiori ed erbe varie, assieme a centinaia e migliaia di piante di abete, faggio, pino, quercia, betulla, nocciolo, ginepro, larice, pioppo, castagno e altri arbusti dei quali non si ricorda o non si conosce nemmeno il nome esatto, hanno ricoperto i terreni con diverse sfumature di colore.

Il sottobosco ed il bosco hanno ripreso spontaneamente a crescere nelle loro splendide biodiversità. Certo sono ancora visibili e lo saranno per alcuni anni le ferite lasciate dalla tempesta Vaia, ma giorno dopo giorno il bosco del futuro silenziosamente cresce.

Ecco alcuni scatti delle giovani piante spontanee del bosco del futuro scattate nell’ottobre 2020.

Tressilla – bosco del futuro
Tressilla – bosco del futuro
Tressilla – bosco del futuro
Tressilla – bosco del futuro
/ 5
Grazie per aver votato!