
Domani 20 giugno a Milano si terrà il 51 congresso SIRM dove si parlerà dell’intelligenza artificiale nell’ambito clinico sanitario.
La mia prima partecipazione alla mostra tecnica del congresso SIRM risale al 1998, ventisei anni fa, proprio a Milano per la 38 edizione che si svolse in un altra zona della città. All’epoca si usavano ancora le lire ed ero un giovane neoassunto in Gruppo Soluzioni Tecnologiche di Trento (società incorporata in Exprivia nel 2013) alle prime esperienze in eventi di questo genere.
Domani inizia la 51 edizione ed è per me la nona partecipazione di questo evento biennale, con la novità del 1° Congresso congiunto delle società scientifiche dell’Area Radiologica, ovvero oltre ad essere il 51° SIRM (Società Italiana Radiologia Medica), si svolgerà anche il 34° AIRO (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica) e il 16° AIMN (Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare).
Io assieme ad altri colleghi saremo allo stand n.10 Padiglione 4 per presentare le novità introdotte nelle suite e4Cure di Exprivia: sistemi di intelligenza artificiale a supporto delle decisioni in ambito sanitario (DSS Decision Support System). Questi software analizzando i dati in tempo reale, suggeriscono le azioni necessarie per un intervento tempestivo (ad esempio le liste di lavoro vengono suddivise in automatico tra gli specialisti a seconda delle abilità degli stessi, viene data priorità ai casi con patologie rispetto ai casi negativi, vengono evidenziate le aree sospette nelle immagini radiologiche e altro ancora).
Lavoro nell’ambito dell’informatica sanitaria da ventisette anni ed ho contribuito al passaggio dalle lastre radiologiche su pellicole con referti cartacei alla trascrizione automatica dei referti con la refertazione vocale e alla archiviazione in formato digitale e firmato elettronicamente di testi ed immagini radiologiche in sistemi RIS e PACS ed ora quella che stiamo vivendo in questi giorni con l’intelligenza artificiale rappresenterà un punto di non ritorno, una grande novità che diventerà lo standard del futuro.
Nel 1998 erano pochi i radiologici che usavano i sistemi di refertazione vocale AReS-RAD e PhonemA-Med (prodotti che mostravo al 38 SIRM), oggi è una tecnologia talmente diffusa quella del riconoscimento vocale (e non solo in ambito sanitario) che sono rari gli operatori che non la usano.
L’introduzione di questi sistemi digitali ha ridotto notevolmente il tempo tra l’esecuzione dell’esame e il risultato (referto) dello stesso. Negli anni novanta dopo aver eseguito l’esame il tecnico doveva sviluppare le lastre, imbustarle e portarle nella stanza di refertazione. Il medico dove appendere le diverse lastre al diafanoscopio e poi guardarle una ad una e registrare su cassetta quanto aveva visto. Consegnava poi la cassetta a chi trascriveva che dopo aver sbobinato il tutto consegnava ai medici i testi stampati perchè vi apponessero la firma. Anche per gli esami più semplici passavano diversi giorni.
Ora mentre il tecnico sta ancora eseguendo l’esame, il medico (a volte distante diversi chilometri da dove viene eseguito il tecnico) riceve le immagini e può già dettare l’esito e firmarlo digitalmente in modo che possa essere consegnato subito al paziente. E qualora la complessità dell’esame richiedesse un approfondimento, il paziente non deve ritornare dove ha fatto l’esame ma lo riceve in formato elettronico direttamente sul proprio pc.
Ho voluto raccontare questa esperienza professionale che mi ha coinvolto perchè c’è ancora molto scetticismo su questi sistemi di intelligenza artificiale, ma così come è successo in passato sono più che convinto che nel giro di pochi anni diveranno uno standard.
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