Ecco un altro racconto rimasto per tanto tempo a prendere impulsi elettomagnetici nell’hard disk (un tempo si diceva rimasto nel cassetto) e che ora ho deciso di pubblicare in quanto in alcuni aspetti è molto attuale.
Questo brano l’ho scritto diversi mesi dopo rispetto al racconto Il sogno d’estate, circa a metà degli anni novanta, ma rileggendolo lo trovo in alcune parti molto attuale. Come per gli altri racconti pubblicati, non ha alcun pregio letterario, sono un susseguirsi di pensieri di un ragazzo ventenne (l’età che avevo quando l’ho scritto). Il protagonista di questo brano è un agenda cartacea che si anima e racconta la storia di chi, con la penna e con il cuore ha scritto le proprie confidenze in quel diario (un racconto anche in questo caso autobiografico in terza persona, facendo parlare un oggetto).
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