Trent’anni fa (esattamente il 20 febbraio 1992) nasceva il personaggio virtuale Archer Lampo anche se sarebbe più preciso dire che veniva creato il nickname, il soprannome Archer Lampo per identificare e rappresentare nell’etere la mia persona reale. Oggi al posto di “personaggio virtuale” si utilizza il termine Avatar grazie all’omonimo film del 2009 e al sequel la cui uscita è prevista quest’anno, ma nel 1992 i termine che si utilizzava era soprannome o l’equivalente in inglese nickname.
Facciamo un salto indietro di trent’anni. Nel 1992 il mezzo di comunicazione più utilizzato era il telefono: si telefonava da casa, dall’ufficio o da una delle tante cabine telefoniche che si trovavano facilmente nelle città e pure nei piccoli paesi periferici. Erano già presenti i primi telefoni mobili, ma erano usati esclusivamente da imprenditori e/o persone che avevano necessità di essere sempre reperibili.
Non era solo una questione di costi degli apparati e degli abbonamenti, negli anni novanta non si sentiva l’esigenza di essere sempre rintracciabili. Se ci si allontanava da casa per lavoro o per le vacanze, solo quando si era giunti a destinazione si cercava una cabina telefonica, si inseriva la scheda telefonica con banda magnetica o qualche moneta da 100 e 200 lire (i gettoni erano quasi spariti dalla circolazione) e si telefonava a casa per rassicurare che si era arrivati sani e salvi.
La telefonata successiva era dopo tre o quattro giorni ma solo se si rimaneva lontani per più giorni, altrimenti si ritelefonava ai propri parenti solo al rientro dalla vacanza per confermare che si era ritornati e che il viaggio di ritorno era andato bene.
Un altro mezzo di comunicazione molto diffuso negli anni ottanta e nei primi anni novanta era il CB, sigla nata dall’abreviazione di Citizen Band che identificava le radio ricetrasmittenti di debole potenza che trasmettevano il loro segnale sulla frequenza dei 27 MHz. Queste radio ricetrasmittenti avevano una portata di pochi km se montate in auto o sui cammion e potevano arrivare anche a centinaia di km se venivano montate delle grandi antenne sui tetti delle case. Il CB si era diffuso tra gli autotrasportatori che potevano così comunicare tra di loro per segnalare incidenti, presenza di controlli stradali ma anche per passare il tempo durante le lunghe ore di guida.
La passione per il CB mi venne trasmessa da degli amici che mi prestarano una ricetrasmittente e così iniziai ad entrare in questo nuovo mondo virtuale dove incontravi tante voci e tanti soprannomi senza sapere realmente chi fossero. Nel 1992 per utilizzare il CB si doveva presentare domanda di autorizzazione al ministero in carta da bollo e pagare 15000 lire l’anno . In quell’autorizzazione occorreva indicare il soprannome che si intendeva usare al posto dei propri dati reali, ed io scelsi Archer Lampo.
La concessione mi venne rilasciata il 20 febbraio 1992: ecco perchè è quella la data di nascita ufficiale dell’avatar/personaggio virtuale Archer Lampo.
Ogni sera col proprio baracchino (=la radio ricetrasmittente) ci si ritrovava a parlare nelle diverse ruote (=gruppi di partecipanti in un determinato canale) sempre se si era rapidi a fare il brecco (=richiesta di inserirsi nella ruota) tra il botta e risposta delle diverse persone e QRM (=rumore di fondo) permettendo.
Ogni tanto si organizzavano dei verticali (=incontri di persona) a due o di gruppo per conoscersi e/o mangiare una pizza assieme.
Nella pagina https://andreanardon.altervista.org/il-linguaggio-dei-cb-27mhz/ sono riportate alcune delle sigle e/o dei termini usati allora nelle radiotrasmissioni dei 27MHz.
Solo qualche anno dopo iniziai ad usare lo stesso nickname anche nei canali IRC (Internet Relay Chat) in internet e nelle diverse chat che si diffusero successivamente e mi capita tuttora dove viene richiesto un nickname di usarlo al posto dei miei dati reali.
Il CB lo usai per alcuni anni ma poi la diffusione dei cellulari e delle schede ricaricabili (pagavi quanto consumavi senza un abbonamento dal costo fisso), gli SMS e successivamente i sistemi di messaggistica basati su internet hanno di fatto spostato le persone dai CB ai cellulari e quando si accendeva la radio non si sentivano più le voci degli amici radioconosciuti qualche anno prima.
Rimane solo da spiegare perchè nel 1992 scegli Archer Lampo come nickname invece di altri.
Archer lo scelsi perchè praticavo lo sport del tiro con l’arco, Lampo assieme a Flash erano dei soprannomi che mi avevano dato quando frequentavo le scuole elementari perchè non stavo mai fermo ed ero rapido e veloce nel muovermi e fare le cose, veloce appunto come un lampo o come un flash.
ArcherFlash non mi sembrava suonare bene quanto ArcheLampo e così la scelta cadde su quest’ultimo.
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