Mentre cammino sto riguardando le foto scattate stasera al Gang Band Festival: volti sconosciuti, visi stravolti, volti noti, sorrisi che è difficile non notare, sguardi persi, occhi che raccontano molte storie ed io che cerco con uno scatto di raccontare quel momento, quell’attimo di felicità, di spensieratezza o di amarezza, persone sole fotografate in compagnia, cuori e anime che sono passate davanti a me ed io che con un click ho voluto bloccare per sempre quell’istante.

E c’è chi le chiama solo fotografie….

Forse molti le vedono solo come semplici immagini, ma vi assicuro che ognuna di queste è pronta per raccontare una storia, basta solo saperla ascoltare. Peccato che non tutti riescano a comprendere la difficoltà di scattare foto di questo tipo, c’è chi scappa dal mio obiettivo per tante ragioni,ma non si rende conto che si fa parte di una storia più grande, e quell’immagine un po’ rubata, scattata a sorpresa per immortalare un momento o un emozione, racconta di più di quanto si possa pensare e, immagine dopo immagine, si completa quel puzzle chiamato vita.

Vi invito a guardare con occhi diversi le foto e capirete molte cose.

 

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