Di tanto in tanto scrivo anche qualcosa relativo a quella scienza che tratta l’elaborazione e la trasmissione elettronica ed automatica delle informazioni, a tutti nota come informatica.
L’occasione è l’acquisto di un nuovo computer o meglio di nuovi componenti da assemblare quale mio nuovo computer. La maggior parte delle persone acquista un pc pronto all’uso, preferendo un portatile rispetto ad un computer da scrivania. Nel mio caso a parte il Commodore 64, i successivi pc sono sempre stati degli assemblati scegliendo i componenti secondo le mie personali esigenze. Contrariamente a quanto si possa pensare non ho mai scelto i modelli più potenti o gli ultimi usciti sul mercato, ma ho preferito componenti meno recenti e con un rapporto qualità/prezzo migliore.

Per assemblare un computer serve manualità (l’aver giocato con il meccano e con il Lego da piccolo è un grande vantaggio) e conoscenze tecniche per capire tra centinaia di componenti quelli che sono compatibili tra loro. Dieci, quindici anni fa era decisamente più semplice assemblare un computer in quanto vi era meno scelta di componenti ed era facile capire la compatibilità tra loro.

Qual’è il vantaggio di costruirsi un computer da se? L’adattabilità alle proprie esigenze e se non è il primo computer che si assembla, la possibilità di riutilizzare componenti del precedente pc. Può sembrare banale, ma cabinet, alimentatore, masterizzatore BR o DVD e schede di espansione per particolari esigenze possono essere riutilizzate ed eventualmente cambiate quando non più utilizzabili. In passato ho riusato lettori floppy da 5,25 e da 3,5 passandoli da un pc all’altro buttandoli via solo quando i floppy non erano più in uso. A volte vecchie periferiche sono state affiancate da nuove periferiche e per un periodo hanno lavorato assieme (penso ad alcuni HD poi sostituiti, lettori e masterizzatori CD/DVD, etc.). In quest’ultimo pc ad esempio ho montato ancora la scheda PCI tuner satellitare Cinergy 1200 DVB-S che nonostante i suoi 15 anni sta tuttora funzionando.

Partiamo dalla base, cosa serve per assemblare un pc nel 2019:

cabinet (ovvero quella scatola metallica e/o di plastica che conterrà tutti i componenti del pc): la scelta anche in questo caso è ampia. Occorre valutare lo spazio fisico destinato ad ospitare la motherboard e lo spazio destinato alle periferiche di memorizzazione. La motherboard (o scheda madre) può essere mini-ITX (170x170mm), microATX (244x244mm), ATX (305x244mm) o E-ATX (305x330mm) ed il cabinet deve essere predisposto per ospitarla. Solitamente un cabinet che ospita la scheda madre di dimensioni maggiori può ospitare quella di dimensioni inferiori ma non sempre è così. Occorre poi valutare quante periferiche verranno montate (masterizzatore BR, masterizzatore DVD, hard disk, lettori di schede di memoria interni, etc.) perchè deve esserci uno spazio per ognuno di questi componenti.

alimentatore: l’alimentatore deve avere innanzitutto le dimensioni e la forma adatta al cabinet scelto AXT PS/2 o ATX PSU (150x86x140 o 150x86x160mm), ATX PS/3 (150x86x100mm), SFX (125x51x100mm) e garantire la potenza necessaria per alimentare tutti i componenti previsti oltre ad avere i connettori compatibili con la scheda madre prescelta (avere un connettore da 24 poli per alimentare la scheda madre, un cavetto da 4 poli o da 8 poli specifico per alimentare la CPU, cavetti per l’alimentazione delle periferiche SATA, cavo PCI-E da 6 pin oppure da 8 pin per la scheda grafica, cavetti molex per l’alimentazione delle periferiche PATA, cavetto per alimentazione floppy o lettore schede di rete, etc.)

Probabilmente molte delle persone che leggeranno questo mio post si saranno già spaventate ed arrese perchè non hanno le conoscenze necessarie per orientarsi nella scelta. Eppure la scelta di cabinet ed alimentatore è la scelta più semplice da fare rispetto a tutto il resto. Infatti la scelta di scheda madre, CPU e memoria è decisamente più complessa.

motherboard: la scheda madre è l’elemento decisivo nell’assemblare un pc. Occorre valutare quale CPU verrà usata, quale RAM, quali periferiche e schede di espansione formeranno il pc. Le schede E-ATX hanno un maggior numero di slot di espansione rispetto alle motherboard di dimensioni inferiori. Gli slot di espansione possono essere di tipo PCI, PCIe  x1, PCIe x4, PCIe x8 o PCIe x16. A seconda del tipo di schede che verranno usate nel pc, occorre la presenza dell’apposito slot.

CPU: la prima cosa da vedere in una CPU è per quale tipo di socket è stata costruita, ovvero il collegamento elettrico tra la motherboard e la CPU stessa. Ne esistono di diversi tipi e nel 2019 sono presenti 5 socket per le CPU di marca AMD (AM3, AM4, FM1, FM2; TR4) e 5 socket per le CPU Intel (1155,1150, 2011-3, 1151, 2066). La scelta di CPU e motherboard deve essere fatta contemporaneamente, in quanto l’una implica la scelta dell’altra.

RAM: la scelta diventa ora obbligata. La scheda madre decide la forma della memoria (DDR3, DDR4) e la CPU scelta riduce notevolmente la scelta della frequenza della RAM (1600, 2133, 2666, 3000, 3200MHz). L’unica scelta da fare è quella della capacità. La dimensione minima è ormai di 8GB e e consigliabile usare entrambi gli slot (sulle schede madri con due slot) o almeno due degli slot sulle schede madri con 4 o più slot dedicati alla memoria.

HD: due sono le scelte da fare, la prima riguarda la tecnologia (magnetico o a stato solido) e la seconda scelta è la capacità. Molto dipende dall’uso che se ne farà del pc. Le unità a stato solido o SSD sono più veloci di quelle magnetiche/meccaniche ma hanno una capacità inferiore ad un prezzo superiore. Per questo motivo di solito si sceglie un mix tra le due tecnologie. La periferica a stato solido SSD viene usata per l’avvio del sistema operativo (in questo moto è più veloce), mentre gli hard disk magnetici per l’archiviazione dei dati.

Assemblaggio di un pc passo dopo passo:

Il primo passaggio nel montaggio di un pc è inserire nel cabinet i distanziatori filettati dove verrà fissata la scheda madre. Devono essere posizionati a seconda dei fori presenti nella scheda madre. , Prima di posizionare la scheda madre sui distanziatori, consiglio di verificare che ognuna della viti che verranno usate si avviti correttamente al proprio distanziatore e che il distanziatore sia fissato per bene.

Se l’alimentatore non è presente nel cabinet, conviene montarlo prima di inserire la scheda madre e verificare che sia stabile e ben fissato al cabinet.

Il terzo passaggio è fissare al cabinet la mascherina di lamiera che lascia visibili solo i connettori presenti sulla scheda madre.

Occorre verificare che quando si posiziona la scheda madre, qualche linguetta della lamierina non copra i connettori rendendoli inutilizzabili.

Fatte tutte le verifiche indicate, si può fissare la scheda madre al cabinet avvitando le le 6 o le 8 viti previste.

La vite migliore da usare è quella con rondella incorporata in quanto esercita una pressione uniforme attorno al foro.

Fissata la scheda madre al cabinet, si può iniziate a posizionare i diversi cavetti (ognuno ha una serigrafia) che collegano la scheda madre al cabinet (sono i cavetti relativi al led di accensione, led di funzionamento degli hard disk, pultante di accensione, tasto di reset, etc.)

Occorre verificare sulle istruzioni della scheda madre dove ognuno dei diversi cavetti va collegato e occorre rispettare la polarità prevista. Se il cabinet ha altre prese particolari (connettori audio, connettori usb frontali, etc) si collegano anche quei cavetti.

Il connettore USB2, proprio per evitare di collegarlo in maniera errata, ha un foro chiuso: in questa maniera può essere collegato solo in un senso alla relativa presa sulla motherboard.

Nella scheda madre nel connettore USB2 sarà mancante il relativo pin. Vale lo stesso discorso per spina e presa USB3, anche in questo caso manca un pin per evitare l’inserimento errato del collegamento.

Alcuni dei connettori collegati.

Il passaggio successivo è l’inserimento dei moduli di RAM.

Si aprono le linguette laterali, si verifica il verso di inserimento e facendo una breve pressione si fissa la RAM alla scheda madre. Se il numero di moduli RAM è inferiore ai connettori presenti, vanno inseriti negli slot suggeriti dalle istruzioni della scheda madre.

Si può passare ora all’inserimento della CPU, componente più delicato e prezioso.
Per l’inserimento della CPU occorre verificare prima di tutto quale sia l’angolo corretto (è presente un triangolo sia sulla CPU stessa che nel socket e devono essere sovrapposti), quindi si solleva la leva e si inserisce la CPU.

Si inserisce la CPU stando attenti a non piegare i piedini della cpu stessa. Deve appoggiarsi e scivolare senza fatica nel socket.

Verificato che sia posizionata correttamente la si blocca con la relativa leva.

Si collega la ventola. Verificare prima di tutto il fissaggio della ventola alla scheda madre, in quando sono presenti ventole che si fissano rapidamente e si bloccano con una leva ed altre invece che devono essere bloccate tramite delle viti da avvitare.

In questo secondo caso (come da foto sopra) occorre prima svitare e togliere le viti dalla scheda madre altrimenti non è possibile bloccare la ventola e farla aderire alla CPU. La ventola è già predisposta con della pasta conduttiva per consentire una migliore dissipazione del calore.

Attenzione anche a come si posiziona la ventola (è simmetrica pertanto potrebbe avere due diverse posizioni). Due sono i fattori da tenere conto: il cavetto di collegamento della ventola alla scheda madre ed l’eventuale lato sporgente non impedisca l’utilizzo di uno dei banchi di RAM.
Si collega pertanto il cavetto della ventola all’apposito connettore sulla scheda madre. Anche questo connettore fisicamente ha un impedimento per evitare di collegarlo in modo errato.
Attenzione deve essere collegato al connettore indicato come ventola CPU e non ad altri connettori di ventole generiche.

Il passo successivo è il collegamento dell’alimentazione supplementare per la CPU. Un cavetto da 4 o 8 poli che va collegato alla scheda madre. Nel mio caso ho un cavetto da 4 poli che ho collegato nei primi 4 poli del connettore ad 8 poli della scheda madre in quanto previsto dalla scheda madre stessa. Se non previsto dalla scheda madre, occorre utilizzare degli appositi adattatori o usare un alimentare che abbia il connettore ad 8 poli.

Successivamente va collegato il connettore da 20 poli dall’alimentatore alla scheda madre (anche in questo caso alcuni pin hanno forma diversa per evitare l’inserimento in modo errato).

Se presenti vanno quindi inserite le schede di espansione nei relativi slot.

Nel caso di questa scheda madre sono presenti due slot PCIe 16x, due slot PCI e due slot PCIe 4x.
Io ho collegato la vecchia scheda tv satellitare (impolverata ma perfettamente funzionante) nello slot PCI.

Infine si collegano gli hard disk e l’eventuale masterizzatore BR/DVD/CD.

Nella foto sopra è il collegamento di un hard disk allo stato solido montato su un adattatore da 2,5-3,5 pollici per poterlo inserire nello spazio dedicato agli hard disk da 3,5 pollici del cabinet.

Cosa rimane da fare ora? Verificare da capo che sia tutto collegato. Verificare che non vi siano viti sparse ne cabinet, collegare l’alimentazione all’alimentatore del pc, collegare tastiera e mouse, collegare il monitor (preferibilmente usando ancora la vecchia presa VGA per maggiore compatibilità) ed accendere il pc.

Se tutto ha funzionato bene si aprirà la schermata del BIOS del pc dove si potranno verificare tutti i parametri del proprio sistema e decidere la sequenza di boot (ovvero quale periferica tra quelle collegate è la prima a caricare il sistema operativo, quale la seconda, etc.).

Verificata la sequenza desiderata, si inserisce una chiavetta USB o un DVD con il sistema operativo da installare e lo si installa sul proprio pc. Nel mio caso ho installato Windows 10 Pro 64bit versione 1809 build 17763.195.

Terminata l’installazione del sistema operativo ho scelto accuratamente i diversi software da installare (scegliendo solo quelli che realmente userò), ho installato i driver della scheda satellitare ed ho aggiornato alcuni altri driver alla versione più recente.

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