Domenica 17 luglio 2022 al termine dello scrutinio delle votazioni per il rinnovo del comitato A.S.U.C (Amministrazione Separata Usi Civici) di Tressilla sono risultato tra i primi cinque eletti e questo pomeriggio davanti al Sindaco di Baselga di Piné e al segretario frazionale c’è stata la convalida dei nuovi cinque membri del comitato e la nomina di Fernando a presidente A.S.U.C. comunemente chiamato capofrazione.

L’elezione secondo il regolamento era riservata ai capifamiglia della frazione residenti da più di 10 anni e potevano essere votati tutti i capifamiglia della frazione in quanto non sono previste liste di candidati.

Non è semplice spiegare a chi non conosce le A.S.U.C. i compiti e le prerogative dei componenti il comitato: si tratta di regolamentare i diritti spettanti ai censiti della frazione che generalmente sono i diritti di pascolo, di alpeggio, di far legna, di usare i tronchi pregiati per fare staccionate, tetti e tettoie, di fare lastre (anticampente al posto delle tegole venivano usate lastre di porfico) e via dicendo. Il comitato regolamenta e concede questi diritti e può anche affittare (o meglio cedere in concessione) terreni e/o cave e ricavare degli utili che vengono poi utilizzati per la valorizzazione del patrimonio collettivo (sistemazione strade forestali, acquisizione di altri terreni e via dicendo.

Inizia oggi per i nuovi componenti del comitato (Fernando, Roberto, Mirko, Raniero ed io che a proposito sono il più anziano del gruppo) un nuovo impegno amministrativo nella gestione della proprietà colletiva e degli usi civici della frazione di Tressilla nel comune di Baselga di Piné. Una esperienza analoga nell’A.S.U.C. di Tressilla l’ho già avuta nel 2014-2015 quando ero in contemporanea anche Consigliere Comunale di Baselga di Piné (anno 2010-2015).

Un impegno non semplice ma che si cercherà di fare con reale buonsenso (non quello che descrivevo qualche anno fa in questo post https://andreanardon.altervista.org/il-buonsenso-non-e-una-formula-magica/) e soprattutto con trasparenza in quanto si tratta non di essere i padroni, ma i gestori di un patrimonio colletivo di tutti i censiti della frazione che dobbiamo usare e nello stesso tempo preservare per le generazioni future.

Questo l’articolo comparso qualche giorno fa sul quotidiano L’Adige col resoconto dei risultati delle elezioni:

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